Eccoci al nostro appuntamento con la rubrica, “Alla mensa coi Santi”. Oggi prepareremo insieme le MUFFOLETTE, morbidi panini siciliani che vengono preparati sia in occasione della festa dei Morti a novembre sia a dicembre in occasione della festa dell’Immacolata.
Questo mese vi proporremo un menù ridotto composto da un secondo, un pane e un dolce. Troverete qui da noi il pane con le Muffolette. Da Miria troverete i Rostin negàa, un secondo a base di carne di vitello tipico del milanese e preparato in occasione di Sant’Ambrogio. Infine da Simona sempre dedicati a Sant’Ambrogio troverete i Biscotti Ambrosiani.
Le Muffolette (o Muffuletta o Moffoletta), una ricetta tipica siciliana, sono dei morbidi panini rotondi di semola di grano duro, aromatizzati a seconda della zona con semi di anice, o di finocchio, o di cumino, o ancora di sesamo ed hanno origini antichissime. Anche il ripieno con cui vengono mangiati varia moltissimo a seconda della ricorrenza in cui vengono preparati ma anche a seconda del posto in cui ci si trova.
In occasione della ricorrenza dell’Immacolata Concezione, più precisamente la sera della vigilia, questo panino si mangia attorno alle “vamparotte”, dei grandi falò preparati nei vari rioni delle città o dei paesi.
Come dicevamo prima, questo panino varia a seconda della zona e del paese in cui viene consumato: a Palermo è farcito con milza di bovino e si prepara in occasione della festa dei morti; a Lercara Friddi, provincia di Palermo, si condisce con ricotta, caciocavallo e sugna (strutto) e si prepara in occasione della festa dell’Immacolata Concezione; nella Valle del Belice si prepara per San Martino e si condisce con olio extravergine d’oliva, sarde salate, origano, caciocavallo e pepe.
Fonti: Gazzetta del gusto e Cronaca social
Il protagonista è sempre un panino tondo molto morbido, che viene di volta in volta arricchito con i prodotti della zona, noi lo abbiamo provato con olio extravergine di oliva, acciughe salate, pepe e origano. Semplice ma davvero molto gustoso...
Buon appetito!In occasione della ricorrenza dell’Immacolata Concezione, più precisamente la sera della vigilia, questo panino si mangia attorno alle “vamparotte”, dei grandi falò preparati nei vari rioni delle città o dei paesi.
Come dicevamo prima, questo panino varia a seconda della zona e del paese in cui viene consumato: a Palermo è farcito con milza di bovino e si prepara in occasione della festa dei morti; a Lercara Friddi, provincia di Palermo, si condisce con ricotta, caciocavallo e sugna (strutto) e si prepara in occasione della festa dell’Immacolata Concezione; nella Valle del Belice si prepara per San Martino e si condisce con olio extravergine d’oliva, sarde salate, origano, caciocavallo e pepe.
Fonti: Gazzetta del gusto e Cronaca social
Il protagonista è sempre un panino tondo molto morbido, che viene di volta in volta arricchito con i prodotti della zona, noi lo abbiamo provato con olio extravergine di oliva, acciughe salate, pepe e origano. Semplice ma davvero molto gustoso...
MUFFOLETTE
INGREDIENTI:
PROCEDIMENTO:
Nella ciotola dell’impastatrice inserite: la semola, il malto e il lievito. Iniziate ad impastare ed inserite poco alla volta l’acqua. Impastate per 2-3 minuti.
- 500 g semola rimacinata di grano duro
- 300 g acqua
- 25 g olio extravergine di oliva
- 20 g semi di anice (io non li ho messi)
- 15 g miele (io ho messo 5 g malto)
- 10 g sale
- 2 g lievito di birra disidratato
- semola rimacinata di grano duro
- olio extravergine di oliva
- acciughe salate
- origano q.b.
- pepe q.b.
PROCEDIMENTO:
Nella ciotola dell’impastatrice inserite: la semola, il malto e il lievito. Iniziate ad impastare ed inserite poco alla volta l’acqua. Impastate per 2-3 minuti.
Aggiungete ora poco alla volta l’olio e il sale (e i semi di anice se li avete messi). Impastate ancora per 5-6 minuti. Otterrete un impasto morbido ed omogeneo, trasferitelo sulla spianatoia date forma a palla quindi lasciatelo lievitare per 3 ore in una ciotola coperta al caldo (coprite la ciotola con un canovaccio quindi chiudetela nel forno spento).
Riprendete l’impasto lievitato e dividetelo in 7 parti di circa 125 g ciascuna. Date forma tondeggiante a ciascun pezzetto quindi passatele nella semola di grano duro. Trasferitele distanziate su una teglia coperta di carta forno e lasciatele lievitare coperte e sempre nel forno spento per un’altra ora (anche 1 ora e mezza).
Cuocete in forno già caldo a 220°C per 15-20 minuti fino a che diventino dorate, non cuocetele troppo a lungo in modo che rimangano morbide.
Fate raffreddare quindi condite come preferite, noi abbiamo provato il ripieno con olio extravergine, acciughe, origano e pepe.
Cuocete in forno già caldo a 220°C per 15-20 minuti fino a che diventino dorate, non cuocetele troppo a lungo in modo che rimangano morbide.
Fate raffreddare quindi condite come preferite, noi abbiamo provato il ripieno con olio extravergine, acciughe, origano e pepe.
Con la rubrica “Alla mensa coi Santi” ci rivedremo il primo di gennaio del prossimo anno.
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Che stupendi panini, e che bello scoprire nuove tradizioni che non conoscevo!
RispondiEliminaUn abbraccio e buona giornata
Non si finisce mai di imparare!!!
EliminaUn abbraccio Simo
Moni
E' sempre interessante leggere le vostre ricette e gli articoli che le introducono.Si scoprono o si ritrovano tradizioni e sapori antichi.Questi panini li voglio assolutamente provare.Grazie!
RispondiEliminaTi ringrazio moltissimo...è bellissimo vedere apprezzato il nostro lavoro!!!!
EliminaUn abbraccio
Moni
Ma quanto sono belli questi panini!!! mi piacerebbe provare la versione con i semi di anice perchè io ne vado matta. QUel mezzo panino con l'olietto buono e le alicine mi fa una voglia che non ti dico
RispondiEliminaEra l'occasione per assaggiare l'olio nuovo non potevo lasciarmela scappare!!!
EliminaInvece io ho dovuto rinunciare ai semi di anice...qui poco apprezzati...avrei finito per mangiare tutti i panini io!!! Ahahahahahahhah!!!
Un abbraccio
Moni
Seguo questa rubrica con grande interesse. Proponete sempre delle ricette meravigliose, anzi devo dire che questo pane lo mangerei volentieri con il rostin di Miria per concludere con un bel biscottino di Simona ^_^
RispondiEliminaUn abbraccio
Peccato che non hai messo i semi di anice, è la particolarità che li rende unici e profumatissimi.
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