Eccoci al nostro appuntamento con la rubrica, “Alla mensa coi Santi”. Oggi prepareremo insieme un dolce: le frittelle di San Giuseppe (frisceu o friscieu).
Tutte e tre le nostre ricette saranno dedicate a questo grande Santo. Miria ha preparato il primo, Ciceri e Tria, una ricetta tipica pugliese. Mentre Simona si dedica al secondo preparando una ricetta tipica molisana, le Polpette di tonno.
Le frittelle di San Giuseppe, o semplicemente frisceu de San Giòxeppe, a Genova sono golose palline fritte arricchite da qualche acino di uva zibibbo.
La tradizione di friggere nel giorno dedicato a questo grande Santo, il 19 marzo, non è una tradizione tipica solo della mia regione, ma radicata in tutta la nostra penisola.
Credo sia superfluo raccontare chi fosse San Giuseppe: un uomo semplice animato da una grande fede e da una grande bontà, che si occupò della sua famiglia con infinito amore e dedizione.
Spiegare invece il perché della diffusione di così tanti fritti in suo onore potrebbe essere più complicato. I racconti tramandati che provano a dare una spiegazione sono davvero molto e molto fantasiosi.
Alcuni sostengono che sia in ricordo dei fritti che il Santo avrebbe preparato in onore dei Re Magi al momento della loro visita al Bambin Gesù. Altri in ricordo del lavoro con cui Giuseppe avrebbe mantenuto la sua famiglia durante la fuga in Egitto. A voi la scelta...
Non solo frittelle, come potrete vedere da Miria e Simona, sono dedicate a questo Santo, ma anche dei veri e propri banchetti ricchi di portate in cui l’elemento comune sta nel fatto che a questi banchetti vengono invitati i poveri, come gesto di carità ispirato a Giuseppe, che è il Santo degli umili oltre che il padre premuroso che si prende cura della famiglia.
Durante queste tavolate, sempre in rispetto della Quaresima, si terminano le scorte invernali. Siamo ormai alle porte della primavera, la bella stagione è ormai annunciata, è una rinascita, un risveglio quindi non è un caso se nel giorno di San Giuseppe in molti luoghi è tradizione accendere dei falò come simbolo di purificazione e di rigenerazione.
(fonte libro libro “Santa pietanza”, L.Capasso, G.Esposito, Guido Tommasi Editore)
Ma torniamo ai nostri frisceu, un noto proverbio genovese dice:
A San Gioxeppe, se ti peu, impi a poela de frisceu.
A san Giuseppe, se puoi, riempi la padella di frittelle.
Oggi quando si parla delle frittelle di san Giuseppe ci si riferisce comunemente alle frittelle dolci arricchite con uva zibibbo o al limite con pezzetti di mela, che nelle friggitorie si trovano solo in questo periodo.Mentre tutto l’anno si trova la versione salata, la pastella con cui vengono preparate è leggermente diversa e più leggera, e al sua interno vengono fritti pezzetti di baccalà, stoccafisso, cavolfiore, borragini, lattughe o cipolle. Normalmente vengono serviti come antipasto ma sono anche un ottimo spuntino a merenda.
FRITTELLE DI SAN GIUSEPPE
i frisceu de San Gioxeppe
- 150 ml latte
- 2 uova
- 50 g zucchero
- 2 g lievito di birra disidratato (circa 7 g se fresco)
- 250 g farina
- un pizzico di sale
- la buccia grattugiata di un limone
- 80 g uvetta
- marsala q.b.
- olio di semi di arachide q.b.
- zucchero semolato q.b.
PROCEDIMENTO:
Mettete in ammollo l’uvetta nel marsala almeno mezz’oretta.
Preparate la pastella, in una ciotola mettete le uova, il latte e lo zucchero e mescolate energicamente con una frusta a mano. Aggiungete poi il lievito (se fresco fatelo prima sciogliere in poco latte tiepido) quindi sempre mescolando fate cadere a pioggia per evitare grumi, la farina, quindi il sale e la buccia grattugiata del limone. Dovrete ottenere una pastella liscia e morbida.
Scolate l’uvetta e aggiungetela alla vostra pastella. Mescolate bene e lasciate lievitare coperto per 1 ora e mezza o anche due.
Siete ora pronti per la frittura. Per friggere, utilizzo una pentolina piccola con abbondante olio di semi di arachide (perfetto anche l’olio extravergine di oliva, io uso quello di semi solo per questione di gusto), in cui lasciar cadere con l’aiuto di due cucchiaini piccole porzioni di impasto e non più di tre o quattro frittelline alla volta.
Attenzione alla temperatura dell’olio, non fatela mai salire oltre il punto di fumo, portate l'olio in temperatura e poi abbassate il fuoco in modo da non scaldarlo troppo, finireste per cuocere i frisceu solo fuori. Scolate i frisceu non appena diventano gonfi e dorati. Scolateli con una schiumarola, trasferiteli in un piatto con carta assorbente quindi rotolateli nello zucchero e tenete da parte.
Serviteli caldi...ma anche freddi sono ottimi!!!
Buon appetito!
Con la rubrica “Alla mensa coi Santi” ci rivedremo il primo di aprile.
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O mamma mia che buone!!!!
RispondiEliminaBuon inizio di settimana
Che delizia, devono essere irresistibili...io ne conosco una versione salata, ma questi, mmmmm....uno tira l'altro!
RispondiEliminaChe bella questa rubrica, sto imparando un sacco di cose che non conoscevo, adoro San Giuseppe, uomo umile con il cuore grande e queste frittelle devono essere davvero spaziali!!!! Baci
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