Ciao a tutti!
Amo il freddo...credo di averlo scritto migliaia di volte ormai...mi piacciono le giornate di sole invernali...un timido sole che scalda nelle ore più calde della giornata, ma appena tramonta si sente un bella arietta fredda...è il mio clima ideale...
Dalla scorsa settimana il clima è cambiato, diventando più fresco così anche le ultime verdure estive ancora presenti nell’orto ormai fanno parecchia fatica ad arrivare a maturazione...ancora qualche pomodoro che non si sa se maturerà (se riesco a mettere le mani sopra a qualche pomodoro verde comunque qualche idea l’avrei di cosa farne!!!), qualche melanzana, le ultimissime zucchine tutte intirizzite per il freddo...
La ricetta di oggi (vista sul numero di settembre di Jamie) è fatta proprio con le ultimissime melanzane arrivate dall’orto...sono degli involtini di melanzane e prosciutto, arricchiti con un ripieno di pomodori secchi sott’olio, pinoli, acciughe e dei bocconcini di mozzarella.
Un fresco antipasto o anche un intrigante aperitivo che ha ancora racchiuso in se' tutto il sapore dell’estate appena passata...dopo la ricetta lunghissima dello scorso post oggi ho deciso di lasciarvi una ricetta semplice e veloce!
INVOLTINI DI MELANZANA
INGREDIENTI:
- 3 melanzane (le mie era piuttosto grandi sarebbero perfette quelle lunghe)
- 10 fette prosciutto crudo (per me di Parma)
- 2 mozzzarelle, tagliate a bocconcini
- 6 pomodori secchi sott’olio
- 50 g pinoli tostati
- 3 filetti di acciughe sott’olio
- olio extravergine di oliva
PROCEDIMENTO:
Preparate le melanzane, affettatele per il lungo per ottenere delle fettine dello spessore di circa 5mm, spennellate con l’olio.
Scalate una piastra in ghisa per grigliare e grigliate le melanzane per pochi minuti su ogni lato. Tenete da parte.
Con un frullino, tritate i pomodori secchi con i pinoli, le acciughe e poco olio per ottenere una crema molto saporita, che poi condirete con pepe nero a vostro gusto. Mescolate bene e tenete da parte.
Ora potete iniziare a comporre i vostri involtini: mettete una fetta di prosciutto sopra alle fette di melanzana, spalmate un cucchiaino di composto di pomodori, aggiungete un tocchetto di mozzarella, quindi arrotolate e chiudete con uno stecchino. Continuate sino ad esaurimento degli ingredienti.
Potete servire questi involtini come aperitivo, come antipasto oppure anche prepararli per un buffet...
Buon appetito!
Non mi resta che augurarvi un felice fine settimana a tutti...spero che il mal di schiena di questi giorni mi permetta di fare tutto ciò che avevo pensato!!!
Ciao a tutti!
Oggi non vi racconto una ricetta ma una storia, fatta di gesti ripetuti di generazione in generazione, fatta di un sapere tramandato da mamma in figlia...quella di oggi è una ricetta della tradizione genovese e come tale io vi lascio quella che è la versione della mia famiglia...o meglio la versione della famiglia del fotografo...ricetta che sicuramente negli anni avrà subito qualche modifica rispetto a quella originale come accade ogni volta si parli di ricette della tradizione...
Da me questo sugo era fatto dalle mie nonne e ahimè non ho fatto in tempo a farmelo insegnare...ricordo vagamente i passaggi e quel pentolone cuocere lentamente sulla stufa a legna per ore e ore, ma una ricetta vera e propria non la ricordo...mia mamma ne fa una versione molto più semplice e moderna che poco ha a che vedere con quella...
Così per imparare, anch’io insieme a voi, a preparare questo sugo ci siamo trasferiti dalla nonna dei miei nanetti, la mamma del fotografo...e lì è stato un vero e proprio ritorno al passato perché la spiegazione della ricetta è stata alla fine un meraviglioso racconto di ciò che veniva fatto molto tempo fa...dalla mamma e dalla nonna...ascolterei per ore i suoi racconti, ricchi di passione e di amore per la sua famiglia e per la sua terra...
Questa ricetta sicuramente non è adatta se avete fretta...è una ricetta che va coccolata, ci vuole tanta pazienza perché il sugo deve cuocere ore e ore molto lentamente, a fuoco basso...il sugo deve “pia”...ahahhaha! E ora come ve lo traduco!!!???
E poi proprio perché è una ricetta un po’ lunga, quando viene fatto se ne fa in grandi quantità, le dosi che vi darò oggi sono per una famiglia extralarge, ma dovete pensare che questo sugo si faceva per i giorni di festa quindi quando a riunirsi intorno al tavolo era tutta la famiglia e spesso una grande famiglia...
E’ un sugo di carne, e la carne che veniva cotta in questo sugo poteva poi o essere utilizzata per fare i nostri ravioli alla genovese (ecco la nostra ricetta dei ravioli!) oppure, ad esempio alla domenica e come abbiamo fatto noi, venire servita come secondo. La carne infatti, anche se di uno stallo poco pregiato, cuocendo per così tanto tempo diventa tenerissima ed è un ottimo arrosto.
In una volta sola si prepara il sugo per il primo e il secondo...aggiungete delle tagliatelle fatte in casa e un bel “grilletto” di insalata e avete appena servito un perfetto pranzo della domenica!!! Quindi oggi non vedrete alcun set preparato, nessuna luce impostata, nessuno scatto ricercato...ma il racconto di quello che succede la mattina di un giorno di festa in cui la famiglia si riunisce e tutto ruota intorno alla cucina...aggiungete il vociare dei bimbi, qualche guaito della cagnolina, uno zio brontolone...e il quadro è fatto!
U TOCCU (si legge “TUCCU”)...SUGO DI CARNE ALLA GENOVESE
INGREDIENTI per 9-10 persone:
per il sugo:
- 1,8 kg perfilo o matama o sottopaletta (*)
- 2 hg midollo d’osso
- 3 carote
- 2 gambi di sedano
- 3 cipolle medie
- prezzemolo
- rosmarino
- 2 tubetti concentrato di pomodoro
- ½ bicchiere di vino bianco
- olio extravergine di oliva
- sale e zucchero q.b.
- 400 g pelati (un’aggiunta moderna...una volta era fatto solo con concentrato)
- pepe
- 1 chiodo di garofano (qui la quantità va a gusto!)
- noce moscata (...come se piovesse!)
per le tagliatelle:
- 1 kg farina 0
- 6 uova
- vino bianco
- sale
PROCEDIMENTO:
Preparate i sapori per il sugo: pulite carote, sedano, cipolle, prezzemolo e rosmarino tagliate a tocchetti quindi tritate per bene.
Il prossimo passaggio cambia a seconda del risultato che vogliamo ottenere. Se vogliamo un ottimo sugo, ma non ci interesse avere un ottimo arrosto: aggiungiamo la carne ai sapori senza rosolarla in modo che, durante la cottura, rilasci tutti i suoi succhi nel sugo rendendolo davvero ottimo. In questo caso la carne poi risulta un po’ asciutta...potrebbe essere poi utilizzata per delle polpette. Se invece vi interessa avere un buon sugo ma anche un ottimo arrosto che poi potrete servire come secondo o ancora potrete utilizzare per fare il ripieno dei ravioli: fate rosolare prima la carne da sola nell’olio e, solo dopo averla fatta sigillare per bene, fate rosolare i sapori (levando la carne) quindi continuate la cottura del sugo con la carne.
In una pentola capiente (perfetta sarebbe una pentola di coccio) aggiungete l’olio e soffriggete la carne (noi l’abbiamo poi utilizzata come secondo). Quindi aggiungete i sapori e fate soffriggere per bene. Aggiungete il midollo e fatelo sciogliere. Bagnate con vino bianco.
In una ciotola fate sciogliere il concentrato di pomodoro con poca acqua tiepida, quindi regolate di sale e aggiungete dello zucchero in modo da mitigare un po’ l’acido del pomodoro.
A questo punto, contravvenendo alla tradizione che voleva questo sugo fatto solo con il concentrato, aggiungete i pelati. Ed infine aggiungete “le droghe” si definivano così le spezie, aggiungete pepe, chiodi di garofano (noi 1 solo) e noce moscata (per noi una generosissima macinata!).
Tutti gli ingredienti sono al loro posto...ora non vi resta che abbassare il fuoco e lasciare cuocere il sugo per almeno 3 ore molto molto lentamente...le nonne dicevano che il sugo deve “pia”...appena appena sobbollire!
Ora avete tutto il tempo per prepararvi le tagliatelle..perchè dopo aver fatto curato tanto il sugo non vorrete davvero utilizzare una pasta già fatta...quindi...
Sulla spianatoia fate la fontana con la farina, al centro aggiungete le uova, un pizzico di sale ed iniziate ad impastare. Via via che impasterete dovrete aggiungere il vino bianco fino ad ottenere una pasta liscia ed omogenea. Lasciate l’impasto sulla spianatoia coperto a campana con una ciotola per almeno mezz’ora. A questo punto trascorso il riposo, potrete tirare la sfoglia fino ad un spessore di pochi mm e tagliare le tagliatelle. Stendetele sulla spianatoia e lasciatele asciugare fino a quando non sarà pronto il sugo.
Una volta cotto il sugo, cuocete le tagliatelle pochi minuti in abbondante acqua bollente salata. Scolatele e conditele col toccu appena fatto, aggiungete una generosa spolverata di parmigiano e servite ben caldo.
Tagliate la carne a fette e servitela con una fresca insalata di stagione.
Note:
(*) Per quanto riguarda le carni, io ho dato solo un’indicazione per quello che usiamo noi. Utilizziamo perfilo o matama o sottopaletta, a seconda della regione i nomi dei pezzi in cui vengono divise le carni cambiano. Il matamà dovrebbe essere un pezzo di terzo taglio della spalla chiamato anche copertina oppure ancora sottospalla. La sottopaletta ha una forma piatta e frastagliata, è un taglio di seconda scelta chiamato, nelle altre regioni, anche copertina di sotto, spalla o sottopancia. Comunque sia, dovrete scegliere sempre carni adatte a questo tipo di cotture.
Sicuramente il tempo per preparare questa ricetta è molto ma alla fine avrete portato in tavola uno spettacolare pranzo della domenica!!!
Buon appetito!
Ciao a tutti!
Non ci sono molte parole ancora da aggiungere per descrivere tutto quello che è successo nella nostra città i giorni scorsi...avrete senz’altro sentito mille volte dire “mai vista una cosa simile” ma è proprio quello che ognuno di noi, grande o piccolo che sia, pensa...
Tutte le zone della città pianeggianti e sul livello del mare sono state allagate in modo più o meno disastroso; oltre alle zone più colpite, vi sono altre piccole realtà che non sono mai arrivate alla ribalta della cronaca ma che nello stesso modo sono state spazzate via dalla furia delle acque...e in collina sono state le frane a causare tantissimi problemi, case e attività anche lì sono state duramente colpite, nel mio vecchio paese (dove sono nata) due case sono state evacuate e solo dopo tanti lavori di consolidamento i proprietari potranno rientrarne in possesso...
Quello che mi sento di dire e che ringrazio di cuore tutti per i tanti messaggi sul cellulare, via mail o attraverso facebook che ci sono arrivati, noi e i nostri parenti per fortuna stiamo bene, solo tanta paura...c’è stato qualche danno dovuto alle frane ad esempio dai miei genitori ma per fortuna tutto può essere ripristinato col tempo...
La devastazione ha continuato per tutta la regione, ci sono paesi isolati ancora oggi, i servizi principali ancora non sono stati ripristinati, tantissimi piccoli negozi sono stati spazzati via e purtroppo moltissimi di loro non riusciranno più a riprendere la loro attività, perché troppo stanchi e frustati da queste continue distruzioni...insomma la situazione ad oggi è ancora molto lontana dalla normalità...questa alluvione ha spazzato via veri e propri pezzi di storia...
In uno di questi paesi, Montoggio, lo scorso 21 settembre ho partecipato ad uno show cooking con Valentina, Alessandra e Giulietta organizzato da Sergio Rossi in occasione della festa delle patate...Sergio è nato a Montoggio, si occupa di cultura gastronomica, produzioni agroalimentari locali e promozione territoriale, in una parola lui è il Cucinosofo...impegnatissimo in questi giorni ad aiutare il suo paese con diverse iniziative come questo gruppo su fb oppure sul sito qui dove si può dare una mano!
Questa piccola premessa per spiegarvi la scelta della ricetta di oggi, le tagliatelle con le polpette, ma ancora meglio la scelta dell’ingredienti di oggi, infatti per preparare questa ricetta ho utilizzato delle tagliatelle prodotte dal Pastificio Artigianale Alta Valle Scrivia di Montoggio che ci sono state donate proprio in quel giorno di festa.
Conosco da sempre questo pastificio perché i suoi ottimi prodotti sono sempre stati presenti sulla mia tavola anche prima di sposarmi, soprattutto per la pasta tipica della mia zona come i maccheroni genovesi, le trofiette, le trenette, i croxetti, i corzetti e i brichetti...una realtà in cui la tradizione di una volta si sposa con l’innovazione dell’arte pastaia.
E’ quasi un piatto unico...aggiungete un’insalata e via...il pranzo è pronto!
TAGLIATELLE CON SUGO DI POLPETTE
INGREDIENTI per 6 persone:
per il sugo con le polpette:
- 500 gr macinato di vitello
- 1 uovo grande
- 50 gr parmigiano reggiano
- noce moscata
- maggiorana
- pangrattato (all'occorrenza)
- sale q.b.
- 1200 gr polpa di pomodoro
- olio extravergine d'oliva
- 1/2 cipolla piccola
- 2 cucchiaini di zucchero
- 1 spicchio d’aglio
- sale q.b.
PROCEDIMENTO:
Preparate il sugo con le polpette.
In una ciotola amalgamate la carne macinata, una generosa spolverata di noce moscata, un cucchiaino di maggiorana ben tritata, l’uovo sbattuto, il parmigiano, condite con sale e pepe e lavorate tutto con le mani fino ad ottenere un impasto omogeneo. All'occorrenza, se la consistenza dell'impasto è troppo morbida, a questo punto si può aggiungere poco alla volta un po' di pangrattato. Aggiustate di sale e pepe. Preparate le polpette, fate attenzione che abbiano tutte la stessa dimensione in modo che la cottura sia uniforme e tenetele da parte.
Passate adesso alla preparazione della salsa.
Pulite e lavate la cipolla e tritatela, quindi mettetela ad appassire in una padella con un po’ d’olio. Mescolate fin quando la cipolla non diventa trasparente. A questo punto incorporate la polpa di pomodoro, il sale e 2 cucchiaini di zucchero. Lasciate cuocere per 10 minuti .
Prendete ora una seconda padella, aggiungete 3 cucchiai d’olio e l’aglio sbucciato ma intero, lasciate rosolare l’aglio un minuto quindi rosolate tutte le polpette poche per volta.
Una volta rosolate tutte le polpette, alzate leggermente la fiamma sotto alla salsa quindi aggiungete tutte le polpette e continuate la cottura.
Lasciate cuocere tutto, mescolando delicatamente di tanto in tanto, fino a quando le polpette saranno ben cotte e la salsa si sarà un po’ addensata (circa 35-40 minuti).
A questo punto, cuocete la pasta in abbondante acqua salata e conditela con il sugo fatto, distribuendo su ogni piatto tre polpette.
Buon appetito!
Ciao a tutti!
Che brutta giornata...piove, piove forte da stamattina senza sosta...cielo grigio, anzi tutto grigio...freddino...mille pensieri che affollano il mio stanco cervellino...assistere impotenti al progredire di certi avvenimenti, senza la possibilità di poter ribattere...se a tutto questo aggiungiamo il piccolo lasciato all’asilo in lacrime disperate...be’ oggi avrei preferito continuare a dormire...
Quindi mi ci vuole un miracolo per tentare di risollevare le sorti della giornata...mi guardo intorno e sul tavolo le mele mi fanno l’occhiolino...mi faccio prendere dall’entusiasmo che poi scema subito...di nuovo mele...ma poi mi si accende una lucina, ricordo di una ricettina interessante (qui) vista tanto tempo fa, un modo diverso per presentare un classica dolce con le mele, anzi direi che qui si sta creando la via di mezzo tra un biscotto, una torta di mele e uno strudel...
Una frolla croccante ricca di burro (se, come me siete intolleranti al lattosio, potete facilmente sostituire il burro con 88 g di olio e 22g d’acqua, utilizzate questo metodo, seguendo poi la stessa ricetta), resa ancor più preziosa da un mix di preziose farine come la multicereali qb e la farina Einkorn qb del molino Grassi ed infine aromatizzata dalle mandorle e da un pizzico di cannella.
Questo scrigno croccante racchiude un cuore morbido di mele appena passate in padella con burro, rum, una generosa spolverata di cannella e un cucchiaio di zucchero se le vostre mele, come le mie, sono poco dolci...giusto il tempo per farle ammorbidire.
DOLCETTI ALLE MELE
INGREDIENTI (con queste dosi 9 dolcetti 7x7cm e 2 tortine diametro 11 cm):
per la pasta:
- 170 g farina Einkorn qb
- 100 g farina multicereali qb
- 110 g burro a t ambiente (oppure 88 g olio e.v.o. + 22g acqua)
- 150 g zucchero a velo
- 40 g mandorle tritate
- 1 uovo medio
- un pizzico di cannella
- un cucchiaino di lievito per dolci
per il ripieno:
- 250 g mele (già pulite)
- una spruzzata di rum
- un pizzico di cannella
- un cucchiaio di zucchero (se necessario...le mie mele erano poco mature e poco dolci)
- un cucchiaio di confettura di pesca e nespolino
PROCEDIMENTO:
Come prima cosa preparate il ripieno. Sbucciate le mele e tagliatele a tocchetti piuttosto piccoli. In una padella fate sciogliere una noce di burro quindi aggiungete le mele e fate cuocere 2 minuti. Versate una spruzzata di rum. Se necessario aggiungete un cucchiaio di zucchero. Mescolate bene, coprite il tegame e lasciate cuocere per circa 10 minuti fino a quando non risulteranno morbide.
Lasciate raffreddare.
Preparate la frolla. Frullate le mandorle con un cucchiaio di zucchero per renderle farina (lo zucchero serve per assorbire l’olio che si forma frullando le mandorle). In una ciotola grande con una frusta sbattete il burro con lo zucchero e l’uovo. Incorporate ora tutti gli ingredienti secchi: le due farine, le mandorle, lo zucchero, la cannella e il lievito. Mescolate velocemente per non scaldare troppo la frolla quindi formate una palla, avvolgetela nella pellicola per alimenti e trasferitela in frigo per almeno un’ora.
Trascorsa l’ora di riposo in frigo, riprendete la pasta. Dividete la pasta in due parti, aiutandovi con un mattarello stendete una parte di frolla ad uno spessore di 4/5 mm. Con un coppapasta quadrato 8x8 cm (potete fare i quadrati anche con una rotella dentellata incrociando le righe e misurando 7 cm tra una riga e la successiva) tagliate la frolla formando la base dei nostri dolcetti. Stendete la seconda parte di frolla sempre ad uno spessore di 4/5 mm e con un coltello tagliate delle strisce tutte uguali.
Sciogliete un cucchiaio di confettura con poca acqua per renderla più fluida, quindi con un pennellino spennellate ogni base di frolla. Mettete un cucchiaio scarso di mele su ogni quadratino di frolla quindi coprite con quattro strisce di frolla incrociandole tra loro. Coppate con un coppapasta di 7x7 cm o semplicemente rifilate i lati con una rotella dentellata (quella da ravioli!) e mettete su una placca da forno ricoperta di carta forno. Continuate così fino ad esaurimento degli ingredienti.
Una volta completati tutti i dolcetti ponete la placca in freezer per 15 minuti questo passaggio è importante per aver la sicurezza che i dolcetti mantengano la loro forma durante la cottura. Scaldate il forno a 180°C e cuocete i dolcetti per 12-15 minuti fino a doratura con funzione ventilato.
Una volta cotti lasciate raffreddare su una gratella per dolci.
Quando ero ragazzina spesso a scuola facevo merenda con una merendina ripiena di mela...così con parte della frolla ho foderato due stampi da crostatine di 11.5 cm di diametro precedentemente imburrate ed infarinate, ho aggiunto il ripieno di mele, ricoperto con un secondo strato di frolla. Ho fatto due buchini sulla frolla. Cotto a 180°C con funzione ventilato per 15-20 minuti.
E all’assaggio sono tornata bambina...
Buon appetito!
Ciao a tutti!
E anche quest’anno me ne sono dimenticata...ma come si fa...ma dove ho la testa...non posso essermene dimenticata un’altra volta...lo scorso anno mi ero ripromessa di celebrarlo con più attenzione, non dico una grande festa ma almeno ricordarlo nel giorno giusto...ed invece...eccomi di nuovo in ritardo...
Ieri, 2 ottobre, è stato il secondo compleanno di Fotocibiamo...ed io me ne sono dimenticata, e se non fosse stato per Cran che ricordava il quarto compleanno del suo blog, anche per lei in questi giorni...be’ me ne sarei dimenticata del tutto...
Sono tornata indietro a vedere quei primi post...quelle prime ricette pubblicate...e ho rivissuto l’emozione di quei giorni...l’attesa del primo messaggio...che bello sapere che qualcuno leggeva quelle pagine...che bello sapere che anche oggi qualcuno legge queste pagine!!! Lo so che spesso si dice che il blog è il nostro ricettario ma che soddisfazione quando anche altri attingono dal nostro ricettario...quando arrivano commenti...quando qualcuno prova le nostre ricette e ci fa dei complimenti...una soddisfazione impagabile!!!
Volevo preparare una torta decorarla con due candeline forse aggiungere qualche bandierina come fosse una vera festa...ma ormai è tardi...sono in ritardo e quindi rimando il mio progetto per il prossimo anno, metterò un segno sul calendario, ancora meglio un allarme sull’agenda elettronica, ed oggi continuerò con i post che avevo programmato...così ecco a voi un pane!!!
Ma un pane importante perché segna la pace fatta con la mia pasta madre, ricordate che vi avevo detto che io e lei avevamo litigato, bene ora abbiamo fatto pace...più o meno...diciamo che il nostro rapporto è caratterizzato da molti alti e bassi, ma quando siamo in accordo allora i risultati sono favolosi!!!
Avevo bisogno per far pace con lei di una ricetta perfetta e di certo non potevo partire con le mie sperimentazioni...così sono andata da Pat e ho provato il suo pane quotidiano...quindi la ricetta che vi trascrivo è la sua.
PANE QUOTIDIANO A LIEVITAZIONE NATURALE
INGREDIENTI:
per il prefermento (circa 400 g):
- 40 g pasta madre solida
- 180 g farina tipo 1
- 180 g acqua
per l’impasto definitivo:
- 400 gr di farina tipo 1
- 400 gr prefermento
- 200 gr acqua
- un cucchiaino miele (o malto, o zucchero)
- 15-20 gr di sale.
PROCEDIMENTO:
La sera prima: realizzate il prefermento sciogliendo la pasta madre nell’acqua quindi aggiungete la farina e mescolate per bene. Lasciate riposare a temperatura ambiente almeno 12 ore in modo da utilizzarlo quando sarà completamente maturo.
Trascorse le 12 ore. Sciogliete il prefermento con l'acqua e il miele, aggiungete a pioggia la farina con il sale, mescolate bene in modo che il liquido venga ben assorbito e poi lasciate riposare 20 minuti. Riprendete l'impasto e amalgamatelo bene, aiutandovi facendo delle pieghe in ciotola (prendete una porzione di impasto con una mano tiratelo verso l’esterno e riportatelo al centro pressando leggermente, ruotate leggermente la ciotola e prendete un’altra porzione di impasto e riportatela al centro...continuate così fino a completare il giro e anche oltre se necessario) per far prendere ben corpo all'impasto, fino a che diventi una massa ben omogenea e compatta. Mettete a riposare l’impasto coperto fino al raddoppio del volume.
Riprendete l'impasto e con la piega a fazzoletto (cioè allargate l'impasto a formare un quadrato, con i polpastrelli e delicatamente, prendete gli angoli e li riportate al centro, poi prendete gli altri 4 angoli che si formano e riportateli al centro anche quelli. Chiudete bene la gemma (la chiusura) che va poi tenuta verso l'alto quando si ripone nel cestino), create una pagnotta, la pirlate leggermente con le mani e la mettete a lievitare in un cestino da lievitazione o in una ciotola foderata con un canovaccio ben infarinato. Al raddoppio la ribaltate sulla pala da forno o su una placca da forno (spolverate la placca e anche la pala con semola o anche con polenta per non far attaccare).
Quindi con una lametta da barba fate dei tagli.
Ora siete pronti per la cottura. Se utilizzate una placca da forno: si fa una cottura in salita, cioè si accende il forno appena tiepido si inserisce la pagnotta. Si punta il forno a 240°C per una cottura totale di 80 minuti. Dopo 20-30 minuti quando il forno avrà raggiunto effettivamente i 240°C si sposta la temperatura sui 200-220°C fino alla fine. Si lascia raffreddare il pane all'interno del forno, con lo sportello socchiuso, sollevandolo su una gratella in modo che non si crei la condensa che ammorbidirebbe la crosta rovinandola.
Se utilizzate una pietra refrattaria (qui i consigli di Pat). Inserite la pietra refrattaria circa a metà (o poco meno) del forno e riscaldare il forno a massima temperatura (ci vorranno circa 30-40 minuti per questo modello di pietra refrattaria bucata) maggiore è il calore che assorbe e migliore sarà il risultato.
Posizionate sul fondo una vecchia teglia per creare il vapore.
Infornate mettendo dell'acqua nella teglia rovente per creare vapore , cuocete a forno statico per 1 ora partendo dalla temperatura massima e abbassando a 220°C e 200°C nei primi 20 minuti di cottura.
Negli ultimi 10 minuti mettete un cucchiaio di legno per creare uno spiffero e far sfiatare l'umidità residua.
Lasciate raffreddare su una gratella prima di tagliare.
Buon appetito!