Anche oggi si va di ricordi!!! E voi direte...ancora!!! Abbiate pazienza ma questa settimana ogni ricetta che preparo, mi ricorda qualcosa del mio passato anzi del nostro passato... Questa volta il nostro viaggio di nozze!!!
Non so se ve l’ho già raccontato in qualche altro post....bhe’ insomma io ed il fotografo, per farvela breve, dopo mille idee (tra cui una crociera con il postale nei fiordi.....ma ad aprile faceva ancora un po’ troppo freddo lassù!) abbiamo deciso di fare un viaggio in Toscana, una regione che amo molto e conosco molto bene visti i tanti anni di vacanza da ragazzina trascorsi a Follonica (a Torre Mozza per l’esattezza), ma non un viaggio qualsiasi....no... no...un viaggio enogastronomico quindi scegliendo la meta in base a cosa offriva di meglio da questo punto di vista...quindi la zona del Brunello (che cantine meravigliose!!!), la fiorentina, il Chianti...etc...etc...insomma in Toscana, come nel resto dell’Italia, avevamo decisamente l’imbarazzo della scelta...
Ed è proprio in questi giretti che ho scoperto i budini di riso....in realtà non li ho mai assaggiati, perché ai tempi i miei problemi col lattosio erano piuttosto importanti e quindi era difficile potermi fermare in una pasticceria o in una gelateria e fare incetta... Ricordo di averli notati a San Gimignano in una pasticceria o forse in un bar e poi i giorni scorsi li ho rivisti girovagando sul web....infatti sono passata da Giulia e lei, essendo toscana, parlava in un suo vecchio post proprio di questi meravigliosi dolcini e di quando da ragazzina li comprava proprio a San Gimignano.... e così potete ben capire che non ho potuto resistere e li ho dovuti provare....
BUDINI DI RISO
INGREDIENTI con queste quantità ho ottenuto 12 budini di riso (ho utilizzato uno stampo da muffin da 7 cm di diametro):
per il ripieno:
- ½ l latte
- 150 g riso originario
- ½ stecca di vaniglia
- scorza di ½ limone non trattato
- 3 cucchiai zucchero di canna integrale
- 4 g lievito (1/4 bustina)
- 1 uovo
- 150 g farina 00
- 150 g farina riso
- 150 g zucchero di canna integrale
- 150 g burro
- 1 uovo
- 8 g lievito (1/2 bustina)
- 1 pizzico di sale
Per prima cosa preparate la pastafrolla: setacciate le due farine e mescolatele con lo zucchero di canna integrale, il lievito, il sale e il burro a pezzettini. Impastate velocemente con le mani la farina con il burro e gli altri ingredienti, formando delle briciole che assomiglieranno a pangrattato.
Sbattete l’uovo per qualche secondo con una forchetta in un piatto, versatelo sulle briciole e con le mani uniti il tutto, formando una palla omogenea di pasta. Se avrete ben amalgamato burro e farina ci vorranno solo pochi minuti, e così non correrete il rischio di surriscaldare la frolla, che alla fine sarà friabile e leggera.
Appiattite la palla di pastafrolla con le mani, avvolgetela con la pellicola e lasciatela riposare in frigo.
Mentre la pastafrolla riposa, versate il latte in una pentola capiente con il fondo spesso e portatelo ad ebollizione con una buccia di limone e il baccello di vaniglia (o l’essenza di vaniglia biologica).
Quando il latte comincia a sobbollire, versate il riso e portatelo a cottura, mescolando spesso con un cucchiaio di legno per evitare che si attacchi sul fondo della pentola (il tempo dipenderà dal tipo di riso che avete scelto, ma deve cominciare a disfarsi quasi, come per le frittelle). Orientativamente ci vorranno circa 20 minuti.
Quando il riso è cotto ed ha assorbito la maggior parte del latte spegnete il fuoco e aggiungete 1 cucchiaio e mezzo di zucchero: mescolate bene e lasciatelo raffreddare.
Una volta freddo, aggiungete 1 tuorlo, il lievito e un altro cucchiaio e mezzo di zucchero, mescolate per amalgamare il tutto. Montate l’albume a neve e aggiungetelo delicatamente al riso.
Stendete la pastafrolla con il mattarello su una superficie infarinata fino a raggiungere uno spessore di circa 3-4 mm e foderate 12 stampini da muffin.
Versate il riso dentro i gusci di pastafrolla ed infornate a forno caldo a 170°C per circa 40 minuti (se il forno è ventilato ne basteranno 25), finché la pastafrolla non sarà dorata e il riso leggermente colorato.
Potete servirli tiepidi o freddi, con una spolverata di zucchero a velo.
Buon appetito!
Con
questa ricetta partecipo al contest Mani
in pasta – La Farina di riso - del blog “La cultura del frumento”:
Monica cara, anch'io da ragazza ho fatto le vacanze a Follonica a Torre Mozza!!!! E anche a San Vincenzo, dove quest'anno ho deciso di tornare con le mie ragazze!!! Pensa la combinazione...;-)
RispondiEliminaQuesti budini di riso allungano la lista di cose assolutamente da fare!!!! :))
Bacio e notte!
Ma dai che coincidenza...anche io sono stata anche a San Vincenzo, era l'anno in cui ho fatto i campionati italiani di pattinggio, quindi un secolo fa...quanti meravigliosi ricordi!!!!!!!
EliminaUn abbraccio grande cara e sogni d'oro
monica
Ciao Monica :) Grazie per aver condiviso i tuoi ricordi con noi! :) <3 Deve essere stato bello il viaggio enogastronomico in Toscana (a mio avviso molto meglio della crociera!) ... io amo la Toscana! :D Deliziosi budini, sei sempre bravissima :) Complimenti, un bacione e buon inizio settimana :**
RispondiEliminaOh Vale!!! Un viaggio favoloso che se potessi ripeterei domani!!!!
EliminaUn caro abbraccio e buon inizio settimana anche a te
monica
Ma lo sai Moni che io da brava toscana non sapevo che fossero delle mie parti??!!Io li ho sempre visti fin da bambina e posso confermarti che ti sono venuti splendidi proprio come gli originali ^_^
RispondiEliminaBuona serata
la zia Consu
ps: se decidete di rifare un giro in toscana (revival luna di miele..) io sono di Viareggio, allungate un po' il giro e mi venite a trovare ^_*
Ma dai!!! Sei di Viareggio...non abitiamo poi così lontane...certo che se veniamo dalle tue parti ti veniamo a trovare e mi raccomando anche tu se passi dalle nostre!!!!
EliminaUn abbraccio e sogni d'oro
monica
l'interno deve risultare un pò lattiginoso, un po' più sodo del budino, ma visto che da solo non ci starebbe in piedi, viene sostenuto dal guscio di frolla. Per questo vengono chiamati budini, la forma è sempre ovale (come hai ricordato tu). I più buoni per me sono dal Fabiani andando verso il Galluzzo dove fanno anche i buonissimi "cremini" che sono dei piccoli croissants al burro favolosi. Ho fatto le mie scuole in Toscana e mi hai riportato indietro nel tempo, grazie! ps: Luca, sapessi fare le foto esterne come le tueeee!!!
RispondiEliminaGrazie Monique ma i tuoi complimenti mi inorgogliscono e mi imbarazzano!!Per me il tuo blog e soprattutto le tue foto sono uno dei prototipi e uno dei modelli di riferimento a cui penso quando immagino come vorrei che fosse un giorno il nostro blog...le tue foto sono sempre inondate della luce giusta che a me sembra di non ottenere mai...poi lo sfocato e la tue composizioni sono dei capolavori...vogliamo parlare della foto delle pere pochée?La foto col bicchiere di vino è tridimensionale e la pera dentro la sfoglia grida mordimi..mentre la forchetta ha il riflesso giusto e non eccessivo che ha spesso il metallo...per le foto ultimamente mi sto divertendo come un matto ad utilizzare un obiettivo arax ucraino 80mm f2.8 basculabile e decentrabile che da poco ho acquistato dopo averlo corteggiato per anni...a parte tutti gli usi canonici per cui e' nato sto sperimentando delle messe a fuoco super selettive su piani focali non paralleli al sensore...vorrei avere tempo e modo di parlare e imparare di fotografia da te...Ciao e grazie. Luca
EliminaMa sai che ho cercato il perchè del nome ovunque...e non ne sono venuta a capo!!!! Grazie della dritta!!! Amo molto la Toscana e la ricordo sempre con molto piacere...
EliminaUn abbraccio
monica
Nonostante sia stata in Toscana tante di quelle volte..s ai che non ho mai assaggiato questi docletti???? Bellissima e golosa ricetta.. smack e buona settimana :-)
RispondiEliminaAhahah, cara Monica, eccome se li conosco questi deliziosi budini di riso, ci son cresciuta, quanto mi piacevano!!! i tuoi sono perfetti, e come sempre Luca ci mette parecchio del suo!
RispondiEliminaUn abbraccio grande grande!!!
Belli i ricordi, sempre legati ad un piatto e riproporli significa fare un tuffo nel passato e con questi budini lo farei anche io con molto piacere. Un abbraccio.
RispondiEliminaBelli belli belli questi budini!
RispondiEliminaNeanche io li conoscevo nonostante abbia frequentato spesso la toscana, li proverò ;)
I piatti che ci ricordano qualcosa sono i più apprezzabili.. quando si sperimenta questo non succede purtroppo, ma penso che la cucina sia emozione e suggestioni prima di tutto! Che cosa curiosa questi budini, non li conoscevo, sono interessanti e per nulla budini! In più amo la farina di riso, immagino debbano essere buonissimi!
RispondiElimina:**
Mi hai messo curiosità....sono da provare!!!
RispondiEliminaBuona giornata a te.
i ricordi sono importanti ed è bello portarli sempre con se e condividerli con gli altri tanto più quando sono ricordi "golosi"... non li ho mai mangiati i budini di riso, ma dalle foto sono spettacolari :) Bacio
RispondiEliminaBuonissimi Monica, soprattutto se sono legati a questi bei ricordi! Un abbraccio a tutti, baci
RispondiEliminasono veramente incuriosita, salvo la ricetta e li provo a presto
RispondiEliminaO_O ma questi budini sono spaziali!! me li segno!!! ciaooo
RispondiEliminama che meraviglia!!! io ho vissuto qualche anno a Firenze e devo dire che questi dolcetti sono uno spettacolo, grazie della ricetta senz'altro mi piacerebbero un sacco!!!
RispondiEliminaMammamia che bontà!!! Io adoro i dolcetti di riso!
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