Ciao a tutti!!!
Questo tempo mi sta facendo impazzire.....piove...piove...piove... e fa freddo e sapete la novità due nanetti su tre (ma presto faremo l’en plein!) sono di nuovo malati..... Basta!!! Voglio sciogliermi dal caldo....
Avete capito di cosa parlo??!!
Noooo.....non ci credo!!!
Ma certo della nostra meravigliosa focaccia.....provatela nel caffèlatte; il salato delle fossette della focaccia, dove si annida il sale, contrasta perfettamente col dolce del caffèlatte...inorriditi?!!? Prima provatela poi ne parliamo....
E’ meraviglioso il profumo di focaccia che si sente passando vicino ai forni al mattino.....sì perché si distingue benissimo dal profumo del pane, è un aroma completamente diverso e molto più intrigante.....
Pensate che nel 1500 veniva consumata persino in chiesa durante i matrimoni, al momento della benedizione degli sposi; però l’amore per questo cibo nei riti religiosi prese un po’ la mano ai cittadini, tanto che ne facevano scorpacciate in chiesa persino durante i funerali. Il Vescovo dell'epoca, si vide così costretto a minacciare di scomunica certi frati se non si fosse cessato l'uso di cibarsi di quella "frugalia" durante le funzioni religiose.
La teglia classica in cui si cuoce la focaccia si chiama “lama“, una teglia di alluminio rettangolare molto grande coi bordi molto bassi e sarebbe perfetta la cottura in forno a legna.
Con questa ricetta si ottiene quanto di più simile alla vera focaccia genovese sia mai uscito dal mio forno, è vero ci vuole un po’ di tempo ma vi assicuro che se avete la pazienza di aspettare il risultato vi appagherà di ogni sforzo.....grazie Ele (la gemella del fotografo)!!!!!!!
Anche questa piccola apina è rimasta affascinata dalla mia focaccia.....
INGREDIENTI:
- 1 kg farina manitoba
- 25 g sale
- 25 g lievito fresco (o 1 bustina di lievito disidratato)
- 60 – 70% acqua tiepida (io ne ho utilizzata 600 g)
- 1 cucchiaino di malto (io ho utilizzato 1 cucchiaino di miele di acacia)
- 10% strutto (io ho utilizzato 100 g di olio extravergine di oliva)
- olio, acqua e sale per l’emulsione finale
Servono 4 teglie di alluminio a bordi bassi diametro 32 cm (per me due diametro 32 cm e due rettangolari 34x27 cm).
PROCEDIMENTO:
Si ottiene un impasto molto morbido (non serve la planetaria) quindi in una ciotola capiente mettete la farina e l’olio (o lo strutto), sciogliete il lievito nell’acqua tiepida aggiungendo un cucchiaino di miele (o malto) e lasciare attivare per pochi minuti quindi aggiungete alla farina. Iniziate ad impastare, aggiungete il sale e impastate fino a quando l’acqua non sarà completamente assorbita dalla farina. A questo punto lasciate lievitare al riparo da correnti per 50 minuti.
Riprendete l’impasto, impastate brevemente e date un giro di pieghe di secondo tipo: rovesciate l'impasto sulla spianatoia infarinata, prendete un lembo, stendetelo leggermente verso l’esterno e portatelo al centro. Prendete quindi l'angolo che si è formato a destra, stendetelo leggermente verso l’esterno e portatelo al centro...continuate così fino a completare il giro. Riponete l’impasto nella ciotola e lasciarlo lievitare per altri 50 minuti.
A questo punto dividete l’impasto in quattro parti e lasciateli riposare per 10 minuti nella teglia prima di stenderli.
Stendete ora l’impasto direttamente nella teglia unta d’olio (o con carta forno) utilizzando solo le mani (senza mattarello) rendendolo una sfoglia sottile, una volta steso porre le teglie al riparo da correnti a lievitare per un tempo che va da un minimo di 2 ore ad un massimo di 6 ore (le mie hanno lievitato circa 6 ore).
Infine preparate un’emulsione di olio, acqua e sale (con acqua e olio in egual percentuale). Riprendete le focacce lievitate e create dei fori affondando indice, medio, anulare e mignolo nella pasta facendo delle fossette regolari su tutta la focaccia, quindi irrorate abbondantemente con l’emulsione preparata e cuocete in forno preriscaldato a 220°C per 20 minuti (ho provato a cuocere una focaccia sulla piastra refrattaria ed ha cotto in 10 minuti).
Buon appetito!
Con questa ricetta partecipo al contest Mani in pasta: La Focaccia del blog Cultura del frumento: