domenica 30 dicembre 2012

CIAMBELLINE AL VINO

La frenesia dei giorni precedenti il Natale in cui ho lavorato un sacco nella preparazione dei biscotti, nella ricerca dell’ultimo regalo dimenticato (perché almeno un regalo ogni anno finisce che lo dimentico e devo poi correre all’ultimo minuto!), nella preparazione del menù di Santo Stefano, in cui ho corso da tutte le parti, con tempi degni di un centometrista, per fare tutte le commissioni che avevo in programma.....si è trasformata nei giorni successivi al Natale in una totale apatia, torpore, voglia di oziare....della serie “que de loua satime addossu , loua ti che mi nu possu “ un detto genovese che in questo caso mi calza a pennello (dal genovese “voglia di lavorare saltami addosso, lavora tu che io non posso”).....vi giuro che ho fatto una gran fatica a rientrare nei ranghi!!! Non sono ancora rientrata del tutto ma diciamo che ci provo....

Vi avevo promesso che vi avrei mostrato la mia produzione “biscottifera” per i regali di Natale. Allora iniziamo con una carellata:


Per fare un regalo ho poi confezionato i vari biscotti in scatoline fatte da me (ho trovato qui il tutorial), e per avere la giusta quantità di biscotti ho raggruppato tre scatoline di diverso colore riunendole con un nastro, mentre una sola scatolina infiocchettata e piena di biscotti l’ho usata come segnaposto per il pranzo di Santo Stefano fatto con la mia famiglia. Le scatoline hanno una base di 10 cm: la base si ottiene da un foglio quadrato di lato 30 cm, mentre il coperchio da un foglio di lato 32 cm. 






Come primo biscotto oggi vi mostro le ciambelline al vino, la ricetta originale viene da qui, non ho sinceramente variato nulla se non nella preparazione visto che l’impasto l’ho fatto a mano. Non vi so dire con questa quantità di farina quanti biscotti mi son venuti, ho dimenticato di contarli!

CIAMBELLINE AL VINO


INGREDIENTI:
  • 500gr.di farina 00
  • 200gr.di zucchero
  • 2 uova
  • 50 ml di vino bianco
  • mezza bustina di lievito
  • 180 gr. di olio di semi di girasole
  • la buccia di un limone


PREPARAZIONE:

Preparare la fontana sulla spianatoia con farina, lievito e zucchero, aggiungere la buccia del limone grattugiata, quindi aggiungere l’olio, il vino e le uova. Lavorare l’impasto fino ad ottenere una pasta liscia ed omogenea. Fasciare la pasta nella pellicola e lasciarla riposare in frigorifero almeno mezz’ora.
Passato il tempo di riposo formare dei cilindri del diametro di mezzo cm, passarli nello zucchero e dargli la classica forma a goccia. Una volta formati tutti i biscotti infornare a 200°C per 15 minuti. Lasciar freddare su una gratella.

Buon appetito!


Non mi resta che augurarvi Buon anno...un anno ricco di serenità e felicità per ognuno di voi!!!

Un abbraccio
Monica


A chi ama dormire ma

si sveglia sempre di buon umore,

a chi saluta ancora con un bacio,

a chi lavora molto e si diverte di più,

a chi va in fretta in auto ma non suona ai semafori,

a chi arriva in ritardo ma non cerca scuse,

a chi spegne la televisione per fare due chiacchere,

a chi è felice il doppio quando fa a metà,

a chi si alza presto per aiutare un amico,

a chi ha l’entusiasmo di un bambino e pensieri da uomo,

a chi vede nero solo quando è buio.

A chi no aspetta Natale per essere migliore.

Buone feste

lunedì 24 dicembre 2012

PANDOLCE GENOVESE BASSO (o BACICCIA)...E TANTI AUGURI!!!

....
L’è natale battaggia e campann’e
Cori d’Angei se sente cantà
e in ti boschi in scï mônti e pe-ciann’e
gh’è a gran paxe da tutti aspetà

Tuttô ô çë ô l’è gremiô de stelle
nêutte freida ma cada d’amö
Tutte e cose diventan ciù belle
se in tô chêu brille in raggiô de sü
......


Questa è la notte più bella dell’anno...piena di attesa, di aspettative, di serenità....la venuta di Gesù che si è fatto uomo per noi......una notte fredda ma calda di amore in cui tutte le cose sembrano diventare più belle....
Non ci resta che augurarvi di trascorrere un sereno Santo Natale e ci sembrava bello farlo con i primi versi di una canzone in genovese “L’è Natale”.

PANDOLCE GENOVESE BASSO (o BACICCIA) CON CIOCCOLATO E NOCCIOLE 

INGREDIENTI:

  • 400 gr farina 00
  • 120 gr zucchero a velo vanigliato
  • un pizzico di sale
  • 120 gr burro morbido
  • 2 uova intere
  • 50 ml marsala
  • 200 gr nocciole
  • 150 gr cioccolato al latte a tocchetti
  • 10 gr lievito per dolci

PREPARAZIONE:

Creare sulla spianatoia una fontana con la farina e lo zucchero e un pizzico di sale, aggiungere le uova ed il marsala ed iniziare a miscelare per bene gli ingredienti. Quindi aggiungere il burro a pezzetti molto delicatamente e il lievito. Impastare per bene e per ultimi aggiungere le nocciole (leggermente rotte ma non tritate)e il cioccolato (io l’ho spezzettato a coltello...si possono usare anche le gocce)facendoli ben amalgamare all’impasto. In questa fase ci si può aiutare aggiungendo un po’ di farina.
A questo punto possiamo formare il nostro pandolce che avrà una forma tonda ma schiacciata, porlo nella teglia e infornarlo a 180°C per 45-50 minuti. Una volta cotto porlo a raffreddare su di una base di legno in modo che il raffreddamento avvenga lentamente.


domenica 23 dicembre 2012

FETTUCCINE DI FARINA DI CASTAGNE CON SUGO DI CIPOLLE

In questi giorni la mia casa profuma di vaniglia, cioccolato, castagne...da dentro non mi rendo conto del profumo inebriante che si diffonde dappertutto, sento queste meravigliose fragranze solo quando rientro da fuori...si sente anche dal giardino...che meraviglia...sembra di entrare in pasticceria.... mi piace da impazzire!!!


Siamo davvero in...ritardo ma il primo per il pranzo di Santo Stefano lo abbiamo trovato!!! Siiiiii....
No dai non è vero...in realtà il pranzo lo abbiamo già stabilito tutto, portata per portata, ed abbiamo già anche ordinato gli ingredienti nei vari negozi...domani non resta che terminare la spesa. Siamo o non siamo stati bravi!!??!!
Per tradizione da quando siamo sposati abbiamo sempre diviso in maniera certosina le varie festività di anno in anno, una volta si festeggia da mia mamma una volta dalla mamma di Luca. Dallo scorso anno ho voluto un po’ variare le tradizioni e crearne una tutta mia, così il giorno di Santo Stefano parte della mia famiglia verrà a pranzo a casa nostra. Creando una tradizione però non ne abbiamo rispettato un’altra nella scelta delle portate per il pranzo. Lo scorso anno il pranzo è stato tutto a base di zucca, quest’anno abbiamo pensato alle castagne.....in realtà abbiamo rispettato il tema per tutte le portate tranne che per il secondo che avrà invece come protagonisti la carne e i carciofi...


Non mi resta che mostrarvi la ricetta che abbiamo scelto, sono delle fettuccine di farina di castagne con sugo di cipolle....la ricetta è stata tratta da Sale e Pepe di novembre... “ a condire le fettuccine (dal gusto appena dolce), una salsa rustica che gioca sul contrasto tra il fondente delle cipolle rosse e il croccante della guanciale tostato e delle noci sminuzzate”.

Rispetto alla ricetta originale, abbiamo sostituito il guanciale con la pancetta arrotolata non avendo trovato il guanciale e abbiamo utilizzato al posto della cipolla rossa, la cipolla ramata di Montoro. E’ una cipolla dal gusto dolce e dal profumo intensamente aromatico, con un’elevata tenuta alla cottura quindi ottima per qualsiasi preparazione.

Mentre preparavamo la ricetta mi sono venuti un sacco di dubbi su diversi passaggi ad esempio le noci tostate in forno che secondo me sarebbero diventate amare...bhe’ in realtà tutto è perfettamente bilanciato ed anche l’amaro delle noci è necessario per contrastare il dolce delle farina di castagne e delle cipolle e il tutto è esaltato dal salato della pancetta resa croccante dalla cottura in padella. Insomma un piatto davvero buono, semplice ma esaltante!!!


FETTUCCINE DI FARINA DI CASTAGNE CON SUGO DI CIPOLLE


INGREDIENTI per 4 persone:

per la pasta:
  • 160 gr farina do castagne
  • 240 gr farina 00
  • 4 uova
  • 1-2 cucchiai di latte
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • sale
per il sugo:
  • 80 gr di gherigli di noce
  • 6 fette di pancetta
  • 3-4 cipolle ramate
  • rametti di maggiorana
  • olio
  • sale


PREPARAZIONE:

Prepariamo la pasta: Mescolate le farine e un pizzico di sale e disponetele a fontana sul piano di lavoro. Al centro sgusciate le uova, aggiungete il latte e l’olio. Sbattete le uova con la forchetta e iniziate a incorporare la farina dal bordo. Quando il composto diventa corposo, lavoratelo con le mani per qualche minuto fino ad ottenere una pasta liscia ed elastica. Se è troppo morbida, aggiungete altra farina e lasciatela riposare per 10-15 minuti.
Dividete la pasta in tanti pezzetti e tirateli a sfoglia col matterello. Per ottenere le fettuccine, piegate ogni sfoglia per 3-4 volte e con un coltello da pasta tagliatela a strisce larghe 1,5-2 cm. Apriteli, stendetele sulla spianatoia e cospargetele con la farina.


Prepariamo il sugo: Tostate le noci in forno a 170°C per 10-12 minuti, insaporitele con poco sale e sminuzzatele. In una padella antiaderente tostate le fette di pancetta senza alcun condimento finché diventano croccanti e dorate.
Lessate la pasta. Intanto affettate le cipolle e cuocetele nella padella del guanciale con la maggiorana per 15 minuti fino a farle caramellare. Aggiungete un po’ di acqua di cottura della pasta. Quando la pasta è cotta, saltatela con le cipolle a fuoco medio basso e servitela con il trito di noci e guanciale sbriciolato.


Buon appetito!

giovedì 20 dicembre 2012

PANDOLCE BASSO GENOVESE (pandöçe o pan döçe)....o BACICCIA!



Potrei dire che questa è la ricetta che mi fa dire “E’ Natale”. E’ tradizione della mia famiglia e non solo, per il Natale di preparare il pandolce. In realtà la ricetta che si prepara sempre in casa mia è quella del pandolce genovese alto, quello fatto con lievito di birra (o meglio ancora lievito madre) che richiede una lunga lievitazione e tanta pazienza. Non dimenticherò mai mia nonna (sempre lei...la famosa nonna Milia....parlo più spesso di lei perché abitavamo nella stessa casa...praticamente insieme) quando preparava questo panettone...lo metteva a lievitare sul calorifero, lo dimenticava e regolarmente il panettone fuoriusciva dalla teglia e colava sul calorifero...ogni anno era la stessa storia! Durante le festività lo preparava diverse volte e almeno una volta capitava, al mattino quando andavamo a salutarli, di trovare una baruffa tra lei e mio nonno perché con il panettone era successo un pasticcio!!!
Oggi io ho voluto preparare il pandolce basso.
La ricetta che ho utilizzato l’avevo appuntata su uno dei miei quadernetti diversi anni fa, ma sinceramente non ne ricordo la provenienza. Vi dico subito che mi è piaciuto ma non ho ritrovato il gusto che mi aspettavo, secondo me mancano degli aromi (tipo rum e arancia oppure marsala) che gli conferiscano il tipico gusto, la prossima volta farò le mie modifiche. Inoltre nella ricetta tradizionale vengono utilizzati scorza di arancia e cedro canditi oltre all’uvetta e ai pinoli, io non li amo particolarmente così ho messo un egual peso di uvetta e pinoli escludendo i canditi (cioè 100 gr arancio candito + 150 gr uvetta + 50 gr cedro +50 gr pinoli io li ho trasformati in 250 gr uvetta + 100 gr pinoli).
Con queste quantità si ottiene un pandolce da 1 kg, io li voglio regalare con i biscotti così ho diviso l’impasto in 9 parti da poco più di 100 gr l’una.



PANDOLCE BASSO GENOVESE o BACICCIA

INGREDIENTI:
  • 300 gr farina 00
  • 120 gr zucchero a velo vanigliato
  • un pizzico di sale
  • 120 gr burro morbido
  • 2 uova intere
  • 250 gr uvetta
  • 100 gr pinoli
  • 10 gr lievito per dolci


PREPARAZIONE:

Per prima cosa mettere in ammollo l’uvetta in acqua tiepida.
La lavorazione è simile a quella di una frolla classica, quindi è un impasto che non va lavorato molto.
Creare sulla spianatoia una fontana con la farina e lo zucchero e un pizzico di sale, aggiungere le uova ed iniziare a miscelare per bene gli ingredienti. Quindi aggiungere il burro a pezzetti molto delicatamente e il lievito. Impastare per bene e per ultimi aggiungere l’uvetta (scolata e asciugata dall’acqua di ammollo) e i pinoli facendoli ben amalgamare all’impasto. In questa fase ci si può aiutare aggiungendo un po’ di farina.
A questo punto possiamo formare il nostro pandolce che avrà una forma tonda ma schiacciata, porlo nella teglia e infornarlo a 150°C per 45-50 minuti. Una volta cotto porlo a raffreddare su di una base di legno in modo che il raffreddamento avvenga lentamente.



Io non ho fatto un pandolce intero ma ho diviso la pasta in 9 piccoli pandolcini che quindi hanno cotto in forno a 180°C per 30 minuti circa.



Buon appetito!

Tra le nostre pagine potrete provare diverse versioni di pandolce:


mercoledì 19 dicembre 2012

CAVOLFIORE GRATINATO


Una domanda: da quando avete aperto i vostri blog, come sono i vostri pasti? Bhe’! senz’altro per noi la varietà di ciò che prepariamo è decisamente aumentata, anche prima sperimentavamo piatti nuovi o rivisitavamo quelli della tradizione ma con una frequenza e un entusiasmo decisamente minori....ci piaceva ricercare e provare nuove combinazioni ed anche ora lo facciamo.....ci piaceva decorare i piatti e renderli appetibili per i bimbi ed anche adesso ci divertiamo molto a farlo....ma vogliamo parlare della temperatura dei cibi che vengono portati a tavola??!!! Decisamente un disastro. Per i bimbi no, perché si preparano le porzioni prima e quindi anche questo aspetto per loro non è variato, ma per noi grandi???? Aiuto! Senz’altro è causa della mia mancanza di organizzazione, ma ad esempio questa teglia di cavolfiore gratinato è tornato in tavola per essere mangiato alle 10....di sera quando ormai tutti i bimbi dormivano e quasi quasi schiacciavo un pisolino anch’io sul tavolo!!! Un vero incubo....prima, questo a causa mia, l’ho gratinato...diciamo un po’ troppo, così il mio fotografo si è rifiutato di fotografarlo... non era alla sua altezza....per non sprecare l’opportunità, sempre lui (il fotografo) ha deciso che avrebbe posto rimedio al pasticcio della cuoca aggiungendo altro formaggio e tentando una nuova gratinatura erroneamente nel microonde (lo avevo avvertito che era meglio il forno normale!)...risultato il formaggio si è sciolto ma non ha gratinato....allora lo ha rimesso nel forno e dopo vari tentativi e nuova aggiunta di formaggio grattugiato (io ve la faccio breve!) è riuscito ad ottenere una doratura accettabile.... Pensate che una volta fatte le foto, il cavolfiore aveva raggiunto una temperatura tale, dopo le varie gratinature, che non si poteva mangiare...e abbiamo aspettato ancora..... Forse dobbiamo organizzarci meglio....si accettano suggerimenti!!!!!!!!

Una lancia la devo comunque spezzare a favore del mio fotografo, perché il suo lavoro lo fa sempre dopo il suo lavoro principale alla sera prima di cena...poche volte riesce a sfruttare la luce del sole!!!

Continua la mia produzione di biscotti...non mi fermo più...pensate per il momento non ne ho bruciato neppure uno (alla faccia del cavolfiore!)!!!!

CAVOLFIORE GRATINATO


INGREDIENTI per una teglia 24x20:
  • 1 kg cavolfiore già pulito
  • 300 gr scamorza bianca
  • 150 gr gruviera
  • parmigiano reggiano
  • pangrattato
  • 50 gr farina
  • 50 gr burro
  • ½ latte
  • sale
  • noce moscata

PREPARAZIONE: 

Far bollire il cavolfiore diviso a cimette in abbondante acqua salata con aggiunta di un cucchiaino di aceto, l’aceto serve a diminuire un po’ l’odore sgradevole che il cavolfiore sprigiona per tutta la casa. Un volta cotto metterlo da parte.
Nel frattempo preparare la besciamella: prima cosa far sciogliere il burro e aggiungervi la farina, lasciare sfrigolare il roux così ottenuto ed aggiungere il latte. Mescolare bene con una frusta per evitare i grumi, aggiustare di sale e aggiungere la noce moscata. Lasciare addensare per qualche minuto, levare dal fuoco ed aggiungere la scamorza a tocchetti e il gruviera grattugiato. Mescolare bene. Imburrare la teglia. Mescolare il cavolfiore con la besciamella e versare tutto nella teglia. Cospargere la superficie di pangrattato e parmigiano reggiano grattugiato. Infine infornare a 200° C per il circa 20 minuti...fate attenzione alla gratinatura!!!

Buon appetito!

martedì 18 dicembre 2012

SPATZLE DI ZUCCA

-->

L’attrezzino per fare gli spatzle l’ho comprato oramai secoli fa, i primi mesi di matrimonio, ma poi non l’ho mai usato non so per quale motivo, l’ho lasciato in fondo al cassettone e l’ho dimenticato. Qualche giorno fa girando per la blogosfera sono incappata in questa ricetta degli spatzle di Sabina, e mi è venuto in mente che anch’io nel cassettone della cucina ho quel meraviglioso attrezzino che non ho mai usato. Gli spatzle sono un piatto che mi hanno sempre incuriosito molto, poi fatti di spinaci con panna e prosciutto come li fa Sabina davvero goloso, ma io ho voluto modificare un po’ (come al solito!) la ricetta ed utilizzare un ingrediente che nella mia cucina è sempre molto presente: la zucca. Li ho conditi semplicemente con burro e salvia.
Sono felice perché ho trovato un altro piatto che ai miei figli è piaciuto tantissimo (in realtà a Chiara non moltissimo...ma due su tre è un’ottima media!!!) e che ho già riproposto altre volte, inoltre è di una velocità disarmante....ci vuole più a spiegarlo che a farlo!

Credo di dovermi scusare con tutte voi perché rispetto a quello che succede negli altri blog......qui da noi non si vedono molte idee per i prossimi pranzi di Natale. Avete ragione....ma se vi dicessi che non so ancora cosa cucinare ci credereste...bhe’ dovreste farlo perché è così. In realtà abbiamo provato alcune ricette che volevamo fare a Santo Stefano ( a Natale siamo invitati!!!!) ma...lasciamo stare... bleeee......le prove non sono andate bene e così stiamo ancora pensando.....
In compenso ho finalmente iniziato a fare un po’ di biscottini, oggi anche dei piccoli panettoncini tipici genovesi che appena posso (appena il mio fotografo farà il suo lavoro!!!!!!) vi posterò.
Torno al lavoro...anzi scappo a prendere le bimbe a l’asilo!

SPATZLE DI ZUCCA


INGREDIENTI per 2 adulti e 3 bimbi:
  • 200 gr zucca già pulita
  • 200 gr farina
  • 2 uova
  • noce moscata
  • ½ cipolla
  • olio extravergine d’oliva
  • burro
  • salvia

PREPARAZIONE:

Tagliare a tocchetti la zucca, in una padella rosolare la cipolla tagliata sottile e aggiungere la zucca. Far insaporire il tutto, aggiungere un po’ d’acqua utile per portarla a cottura e salare. Una volta cotta dopo circa quindici minuti, frullare il tutto. Ho lasciato raffreddare la zucca, quindi in una ciotola mettere la zucca, la farina, le uova e la noce moscata e mescolare. Dovete ottenere una pastella liscia ed omogenea ne troppo dura e ne troppo fluida, all’occorrenza aggiungere latte o farina alla pastella.

Nel frattempo in una pentola fate bollire dell'acqua salata, ponete sulla pentola l’attrezzino e “grattuggiate “dentro la pastella. Io ho cotto gli spatzle in due volte, la cottura è estremamente veloce, il tempo di farli cadere in acqua e mescolarli e sono cotti.
Una volta cotti li ho scolati e trasferiti in padella con burro e salvia.
Servite caldo.

Buon appetito!

sabato 15 dicembre 2012

BABBO NATALE SPLASH CAKE



Che meraviglia!!! Ieri mattina ci siamo svegliati e sorpresa….c’era la neve!!! Sono un po’ come i bimbi…..mi perdo a vedere i fiocchi che scendono lentamente, ci starei delle ore dalla finestra, tutto è candido, sembra tutto bello e pulito, adoro il silenzio che “si sente” mentre nevica, sembra che tutto vada a marce ridotte, tutto corre a rallentatore, da bimba pregavo che nevicasse perché significava stare a casa da scuola (altro che le mie figlie che piangono quando devono rimanere a casa!!!)…poi ritorno in me, e penso che non è poi tanto una meraviglia……le bimbe non possono andare all’asilo perché ahimè la macchina è bloccata, la strada per arrivare a casa è molto ripida ed essendo privata lo spazzaneve non arriva, mio marito deve andare a lavorare e tornare a casa a piedi e poi la paura che, come spesso succede dalle nostre parti, la neve si trasformi in galaverna cioè tutto si ghiaccia: strade, alberi, macchine, strade….tutto si cristallizza….e a quel punto davvero che si finisce chiusi in casa per giorni….come è successo due anni fa. Fortunatamente non è successo. Dopo la nevicata la temperatura si è un po’ alzata ed iniziato a piovere, così piano piano tutto torna alla normalità.
Amo la neve….ma forse meglio in montagna dove la sanno gestire meglio!!!!! 

Dalla finestra di casa durante la nevicata:


Gli anni scorsi ho preparato per l’ufficio di mio marito, una torta a tema Natalizio che però in qualche modo dovesse richiamare il loro lavoro…mio marito lavora nelle telecomunicazioni...quindi pensa che ti ripensa...lui progetta ponti radio...servono le parabole... quindi...semplice faccio un Babbo Natale con la sua slitta su un tetto, o ancora meglio un Babbo Natale atterrato sul tetto che inciampa nella parabola e finisce a testa in giù nel camino....perfetto ecco l’idea! Naturalmente nella realizzazione ho dovuto semplificare un po’ le cose e sì Babbo Natale è a testa in giù e la sua slitta è spalmata sul tetto ma non si capisce granchè che si è inciampato nella parabola.....ecco perché vi ho spiegato la storia!

La base della torta erano 3 dosi della moretta al cacao (qui ricetta originale) cotta in una teglia 22x30, ho fatto tre dosi perché mi serviva una torta molto alta da poter modellare come le falde di un tetto. L’ho farcita la crema al latte di nanni (qui ricetta originale) con un’abbondante dose di amarene sciroppate Fabbri (un intero barattolo!). La torta era bagnata con uno sciroppo aromatizzata al rhum (240ml acqua + 100gr zucchero + fialetta aroma rhum). Il camino della casa su cui ho infilzato Babbo Natale era fatto con due tortine di 16 cm di diametro fatte con una sola dose di moretta.
Il tutto ricoperto con pasta di zucchero bianca fatta da me (una dose e mezza solo per ricoprire la torta di questa ricetta), il camino è stato dipinto in un secondo momento con colorante alimentare diluito con alcool a 95°.

BABBO NATALE SPLASH CAKE

Ho fatto 3 dosi di questa ricetta, una sola dose è sufficiente per una teglia da 22 cm:

Ingredienti per la base:

150 gr farina 00
150 gr zucchero semolato
3 uova
100 ml latte
50 ml olio di semi
35 gr cacao amaro
1 bustina di lievito (anche ½ può essere sufficiente)

Montate le uova intere con lo zucchero, aggiungete un poco alla volta il latte, l'olio e la farina setacciata insieme al lievito, ed infine il cacao.
Cottura circa 170° per 30 minuti (dipende dal vostro forno), ma fate sempre la prova stecchino!

Ho farcito con 2 dosi di questa crema:

Crema al latte di Nanni

INGREDIENTI crema al latte di Nanni (qui):
500 ml. di latte
70 gr zucchero
60 gr farina
400 ml. di panna da montare zuccherata
2 fiala di aroma vaniglia

PREPARAZIONE:

In un pentolino mescoliamo la farina, lo zucchero e la vaniglia. Da parte portiamo ad ebollizione il latte e lo togliamo dalla fiamma. A questo punto lo aggiungiamo lentamente agli ingredienti che avevamo mescolato in precedenza. Rimettiamo sul fuoco, in pochi minuti si addensa tutto. Mentre questa crema si raffredda montiamo la panna ben ferma e solo al completo raffreddamento l'aggiungiamo al composto e mescoliamo delicatamente.


Buon appetito!



Potrei dire che le torte decorate sono le mie ricette gioiello, quello che amo incondizionatamente fare, magari non sono perfette ma le faccio con grande amore, spesso finisco a decorare le mie torte a notte fonda, avendo tre monelli liberi per casa, ma questo non mi pesa....lavorare la pasta di zucchero mi rilassa, e poi è impagabile l’espressione delle persone a cui sono dedicate le torte quando ricevono la torta. Ogni mia torta e dedicata a persone a me care quindi fatte e pesate proprio per ognuna di loro.

Con questa ricetta vorrei partecipare al contest “la mia ricetta gioiello” del blog Dolcemente inventando ovvero i pasticci di Ale:


Io sono una persona semplice, molto normale...ho un carattere forte e le persone che mi conoscono mi definiscono solare. Amo molto i gioielli di tutti i tipi, ma non eccessivi...il gioiello che mi piace di più sono i bracciali con gli charms...amo il viola, il nero...le pietre tipo l’ambra.

giovedì 13 dicembre 2012

TROFIE DI CASTAGNE....della nonna Milia

-->
Stamane finalmente dopo quindici giorni di stop le bimbe sono tornate all’asilo. Non vi posso spiegare quanto erano felici! Pensate che l’asilo è aperto dalle 8 di mattina alle 4 di pomeriggio, io le vado a prendere alle tre. Alice si lamenta che è troppo presto… Va be’!!! io quando vedevo mia madre le saltavo in testa dalla felicità…altro che lamentarmi!!!!

La ricetta di oggi è davvero una ricetta dei ricordi!!! 


La regina delle trofie di castagne era mia nonna materna (la nonna Milia), quando preparava le trofie ne faceva una quantità mostruosa perché doveva darle a tutta la famiglia…era una specie di rito. Se chiudo gli occhi, la vedo lì seduta al tavolo della cucina davanti ad una sterminata quantità di trofie, fare quel movimento particolare col palmo della mano trascinando un pezzettino di pasta per dargli quella particolare forma ad elica. Sembrava la cosa più semplice del mondo, lo faceva velocissima senza neppure guardare e chiacchierando tranquilla con chi era con lei. Mi piaceva starla a guardare, ma non le ho mai chiesto di provare, di insegnarmi, di spiegarmi qual’ era il segreto…ragazzina stupida! Aspettavo solo di mangiarle! Da quando mia nonna non c’è più nessuno a più provato a fare le trofie, le abbiamo sempre comprate. Mi sembrava impossibile, per lei era così semplice, basta muovere la mano veloce su di un pezzettino di pasta. Quindi le faccio.
Col cavolo!!! Con l’impasto non ci sono stati problemi, i problemi si sono presentati al momento di dare la forma alla pasta.
Niente, non c’era verso!! Ho fatto i bigoli tagliato i tocchetti come quando si fanno gli gnocchi e fatto quel movimento veloce col palmo della mano….ma niente!!!! Che nerviiiiii!
Alla fine dopo cento pseudo-trofie una, dico una, è venuta perfetta con la forma esatta di un’elica!!! Ero felicissima!!! L’ho presa e messa sul bordo inferiore della spianatoia un po’ divisa dalle altre, pensando poi di fotografarla per far vedere quella che è la vera forma. Appunto! L’ho messa sul bordo inferiore della spianatoia, proprio dove le manine del mio delizioso cuccioletto arrivano con facilità. Ed infatti, quando era il momento di fotografarla…era sparita…no dove l’ho messa…dov’è…poi l’ho trovata…mezza mangiata e spiaccicata sul pavimento…NOOOOO….l’unica perfetta….

Vi giuro che il gusto era perfetto, erano proprio come quelle della mia nonna….ma la forma no…devo fare ancora molta strada!!!!

Nelle foto vedrete delle trofie un po’ come dire…scondite…. Esatto è proprio così!!! Le trofie di castagne si possono condire con panna (io le ho fatte così) o anche col pesto. Il mio fotografo sosteneva che fotografarle condite non si sarebbe visto nulla, non si sarebbe potuta evidenziare la particolare forma, quindi al momento della foto avrebbe fatto colare un po’ di panna per dare l’idea….ma…..si è di-men-ti-ca-to!!!!!
Voi mi raccomando fatele e conditele con la panna!!!!!

TROFIE DI CASTAGNE CON PANNA


INGREDIENTI per 2 adulti e 3 bimbi:
  • 600 gr farina di castagne
  • 400 gr farina 00
  • 1 patata media bollita
  • Acqua tiepida
  • Sale

  • 200 ml panna da cucina

PREPARAZIONE:

Bollire la patata. Sulla spianatoia creare la fontana con le due farine, aggiungere il sale, schiacciare la patata ancora calda ed iniziare ad impastare con acqua tiepida. Si ottiene un pasta liscia ed omogenea. Utilizzare la patata calda e l’acqua tiepida garantisce la morbidezza delle trofie. Se si fanno le trofie piccole (tipo Recco) non è necessario aggiungere la patata ma solo le farine, l’acqua e il sale.

Quando l’impasto è pronto formare i bigoli come per gli gnocchi, tagliare dei tocchetti di 2 cm arrotolarli leggermente e schiacciarli con palmo della mano muovendo la mano in senso longitudinale (dall’alto verso il basso) dando la caratteristica forma ad elica.

Cuocere in abbondante acqua salata calda, dal momento che salgono a galla lasciare cuocere pochi minuti.

Condire con panna oppure con pesto. Servire caldo. 

   
Buon appetito!

martedì 11 dicembre 2012

CALAMARATA CON CREMA DI PISELLI

Oggi sono continuati i lavori di decorazione della casa…. Tutto è stato molto più tranquillo, abbiamo ancora da finire qualche cosina ma direi che siamo decisamente a buon punto…

Invece i miei lavori di preparazione al Natale, sono davvero in alto mare… la pianificazione non è mai stata il mio forte, finisco per fare tutto all’ultimo minuto, ma quest’anno, se possibile, sono ancora più in ritardo. Ho in programma di fare dei biscotti e pasticcini da regalare…..se vi dicessi che non ho nemmeno ancora scelto quali ricette utilizzare??!! Ebbene è proprio così! Si accettano consigli… Sono un po’ fusa… Va be’ passerà….

Passiamo alla ricetta di oggi. La crema di piselli è di una semplicità disarmante, a volte la preparo come una vellutata, oggi invece abbiamo pensato di utilizzarla per condire la pasta, nello specifico la calamarata. E’ un ottimo espediente per far mangiare ai bimbi i piselli senza che quasi se ne accorgano…

CALAMARATA CON CREMA DI PISELLI



INGREDIENTI per 2 adulti e 3 bimbi:
  • 350 gr calamarata
  • 400 gr piselli surgelati
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 1 cipolla
  • 2 cucchiai di philadelphia
  • 100 gr parmigiano reggiano
  • olio extravergine di oliva
  • sale 


PREPARAZIONE:

In una padella fate rosolare la cipolla tagliata a fettine sottili con l’olio, aggiungere i piselli e lasciar cuocere per circa 25-30 minuti. Dieci minuti prima della fine della cottura aggiustare di sale e aggiungere 1 cucchiaino di zucchero, importante per esaltare il gusto dei piselli surgelati. Una volta cotti, frullate 2/3 dei piselli con 2 cucchiai di philadelphia. Rimettere la crema in padella e far addensare.
Portare al bollore una pentola con acqua, salare e cuocere la calamarata scolandola quando è ancora al dente. Mantecatela in padella con la crema di piselli, i piselli lasciati interi e il parmigiano reggiano.
Servite caldo.


Per avere un piatto più goloso aggiungere alla crema di piselli una dadolata di mortadella


Buon appetito!



Con questa ricetta partecipo per i macarons al Giveaway di Vaty del blog A Thai Pianist: Vaty è una persona dolcissima che cura il suo blog in maniera precisa, puntuale  ed elegante sempre accompagnata dalla sua cucciolina. Auguroni Vaty e mille complimenti!